Gli studi degli ultimi hanno sfatato in modo pressoché conclusivo l’erronea credenza circa la pericolosità di strumenti quali gli elettrostimolatori muscolari.
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Gli elettrostimolatori, dopo appositi studi, sono risultati non pericolosi
Il dubbio circa la pericolosità degli impulsi elettrici
Era infatti abbastanza diffusa la credenza relativa al fantomatico pericolo circa l’utilizzo di impulsi elettrici i quali, se non correttamente controllati, si pensava potessero rischiare di causare conseguenze disastrose sull’organismo dell’utilizzatore.
Il consiglio di un medico o di un fisioterapista rimane importante
Oggi è ampiamente dimostrato che questi strumenti sono pressoché innocui per la generalità delle persone, anche se un loro utilizzo è comunque consigliato solo dopo un parere favorevole da parte del proprio medico curante oppure del proprio fisioterapista, e in ogni caso solo dopo aver letto e compreso adeguatamente tutte le avvertenze relative al meccanismo che ci si accinge a utilizzare, le quali devono essere presenti sul libretto delle istruzioni fornito in dotazione al momento dell’acquisto dell’elettrostimolatore.
Per evitare inutili rischi è inoltre scontato che l’acquisto dell’elettrostimolatore debba avvenire solo per il tramite di soggetti che sono stato appositamente autorizzati alla loro vendita.
I rischi che permangono dall’utilizzo degli elettrostimolatori: la rabdominosi
Ad oggi, il rischio principale riconosciuto quale conseguenza dell’elettrostimolazione muscolare -soprattutto se avvenuta in modo scorretto o nei casi in cui è sconsigliata- è quello della rabdominosi, che consiste in una rottura delle cellule del muscolo soggetto al trattamento in seguito a una mancanza di ossigeno, la quale causa un rilascio all’interno dell’organismo di diverse sostanze tra cui la mioglobina, che è uno dei marker del danno cardiaco. Una sua presenza eccessiva nel sangue viene di solito risolta in breve tempo dalla funzione depurativa svolta dai reni, ma una sua quantità troppo elevata rischia, per questo, anche di crearvi dei danni permanenti.
Le categorie di soggetti ai quali l’utilizzo di elettrostimolatori rimane sconsigliato
I motivi di questo principio
Vi sono tuttavia alcune categorie di soggetti per i quali è caldamente sconsigliato, in ogni caso, l’utilizzo di queste strumentazioni. Questo avviene principalmente per scopo precauzionale, per evitare ogni possibile rischio di reazioni avverse e di effetti indesiderati in seguito allo svolgimento del trattamento.
I soggetti interessati
In particolare, dovrebbero evitare di sottoporsi a elettrostimolazione muscolare:
- le donne in gravidanza, in particolare soprattutto per motivi preventivi, visto che non vi sono ancora studi definitivi che accertino le reali conseguenze del trattamento di elettrostimolazione sul feto, sia per quanto riguarda le scariche elettriche, sia per il calore generato dal macchinario. Inoltre, in uno stato precoce della gravidanza rimane pur sempre il rischio di avere un aborto spontaneo, mentre in uno stato più avanzato gli impulsi elettrici potrebbero anche portare a delle contrazioni e quindi al rischio di un parto anticipato;
- i soggetti portatori di pacemaker, soprattutto se questi svolgono anche la funzione di defibrillatori, in quanto la scarica prodotta dall’elettrostimolatore potrebbe facilmente interferire con il corretto funzionamento di questi meccanismi salvavita. In ogni caso, l’utilizzo è caldamente sconsigliato per tutti isoggetti che in generale soffrono di patologie cardiache;
- i soggetti ai quali sono state inserite delle protesi in metallo, in quanto il trattamento con scariche elettriche può portare anche all’elettrolisi dello stesso materiale e causare lesioni nelle zone circostanti;
- i soggetti che hanno una tromboflebite attiva o sono comunque soggetti a trombosi, in quanto la stimolazione può comportare la creazione di ulteriori trombi;
- i soggetti che presentano alcune infezioni o lesioni al livello della pelle o comunque ferite ancora aperte, in quanto in questo casi vi è il rischio di insorgenza di ustioni chimiche;
- i soggetti che soffrono di capillari fragili, questo in quanto la stimolazione dei muscoli circostanti potrebbe portare facilmente a una rottura dei capillari stessi;
- i soggetti che soffrono di epilessia, in quanto questi trattamenti possono anche rischiare di comportare un aumento delle pulsazioni tale da causare ulteriori crisi di convulsioni;
- i soggetti che hanno problemi neurologici, anche lievi;
- i soggetti affetti da gravi disturbi delle articolazioni;
- i soggetti che presentano zone del corpo affette da una alterazione della sensibilità (ipoestesia cutanea) in quanto, durante il trattamento, potrebbero non essere in grado di percepire in modo adeguato l’eventuale fastidio o dolore, con rischio di gravi conseguenze per i muscoli coinvolti se il funzionamento del macchinario non viene prontamente interrotto;
- i soggetti che presentano lesioni, ferite o comunque dolore al muscolo che si ha intenzione di trattare. Per questi soggetti è sconsigliabile utilizzare gli elettrostimolatori, a meno che non sia stato ottenuto un parere favorevole in tal senso da parte del loro dottore curante o del fisioterapista. In ogni caso, sarebbe meglio evitare un trattamento di questo tipo se non è ancora stata individuata precisamente la causa del dolore;
- i soggetti che presentano sintomi di un forte stato influenzale, insieme a una temperatura corporea elevata. Questo in quanto, aumentando il flusso sanguigno, è possibile che degli elementi patogeni arrivino fino al cuore causando complicanze anche molto gravi;
- i soggetti che soffrono di malattie metaboliche o respiratorie;
- i soggetti che sono sotto terapia farmacologica prescritta da un medico;
- i soggetti che presentano dipendenze da alcool o sostanze stupefacenti;
- i soggetti che soffrono di malattie autoimmuni, neoplasie, tumori (in quanto sono possibili una maggiore circolazione e un aumento delle metastasi), diabete (per il rischio di ipoglicemia), ipertensione arteriosa, emofilia (per il rischio di rottura di vasi sanguigni) o altre gravi patologie;
- l’utilizzo è sconsigliato per le persone che hanno meno di 18 e più di 50 anni, per motivi precauzionali.
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Altre circostanze per le quali l’utilizzo è sconsigliato
In ogni caso, inoltre, è bene evitare di applicare gli elettrodi in zone della pelle che presentano ferite, infezioni o lesioni di ogni tipo, ovvero accanto a protesi. In ogni caso, è fatto assoluto divieto di utilizzo del macchinario sulla testa.
Allo stesso modo, se si ha un tipo di pelle particolarmente sensibile, è probabile che al termine del trattamento si ritrovino degli arrossamenti nella zona interessata dall’applicazione degli elettrodi, ma nella maggior parte dei casi si tratta di una conseguenza lieve e comunque temporanea, destinata a sparire in brevissimo tempo.
Va inoltre ricordato che, soprattutto a seguito dei primi utilizzi, l’elettrostimolazione può causare lievi dolori muscolari e affaticamento, soprattutto se il programma utilizzato risulta essere troppo intenso o se i muscoli sono poco allenati.
Ultriori consigli per un corretto utilizzo
Rischio di insonnia
Un ulteriore consiglio è quello di non procedere all’elettrostimolazione muscolare in tarda serata, in quanto risulta possibile, anche se abbastanza raramente, che il trattamento possa causare insonnia, stante soprattutto il fatto che la sollecitazione muscolare, come durante qualsiasi attività fisica, causa un rilascio nel corpo di adrenalina, anche se in quantità notevolmente inferiori.
La necessaria omogeneità dei trattamenti
Ed è anche sconsigliato cambiare in modo drastico i programmi dell’elettrostimolatore, soprattutto per evitare il rischio di conseguenze quali dolori muscolari o eccessivo affaticamento in seguito ad un trattamento non idoneo alle caratteristiche fisiche dell’utilizzatore.
La frequenza di utilizzo
Per quanto riguarda invece la frequenza di utilizzo degli elettrostimolatori, si ritiene che il trattamento sia possibile anche ogni giorno, anche se si sconsiglia di superare la durata di un’ora per ogni singolo muscolo coinvolto.
Un’indicazione da ricordare, tuttavia, è quella di evitare di sollecitare ogni giorno lo stesso distretto muscolare, soprattutto per evitare danni conseguenti ad uno sforzo eccessivo di quella specifica parte del corpo.