Meglio l’elettrostimolatore muscolare o la pedana vibrante?

Si tratta di uno strumento il cui funzionamento risulta particolarmente elementare: è infatti sufficiente posizionarsi sulla superficie e attivare il meccanismo di vibrazione. Queste vibrazioni, mantenute a una determinata costanza e intensità, permettono di generare un effetto stimolante a livello della muscolatura, che per riuscire a mantenere l’equilibrio si trova costretta a contrarsi ripetutamente nell’arco di pochi secondi.

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Possibili effetti positivi della pedana vibrante

Secondo la maggior parte degli utilizzatore, la pedana vibrante sarebbe in grado di assicurare numerosi benefici. In primis una sensazione di relax grazie al massaggio muscolare dato da movimento vibrante dell’attrezzo, che potrebbe portare a una diminuzione dei livelli di cortisolo.

Seppure non ne sia comprovata da studi scientifici la potenziale correlazione, c’è chi sostiene che attraverso un allenamento costante con la pedana vibrante, si abbia anche un aumento della serotonina

Come agisce sulla massa muscolare la pedana vibrante?

E’ indubbio che, proprio per via del suo metodo di funzionamento, la pedana vibrante imponga una tipologia di allenamento superiore a quello normale; chiunque lo abbia provato è concorde su questo fatto. Si tratta di una tipologia di allenamento che, se portato avanti con costanza, porta a ottenere miglioramenti già dopo pochi giorni dall’utilizzo; inoltre, anche se con protocolli dall’intensità non elevata, porta a un considerevole rassodamento della muscolatura. Alcuni studi hanno trovato una correlazione tra lo stimolo dato dalla vibrazione della pedana a un’aumentata tonicità muscolare dell’atleta.

Si può ottenere un aumento del metabolismo attraverso l’uso della pedana vibrante?

Ci si è già posti questo tipo di domanda, tanto che addirittura alcuni studi scientifici hanno cercato di darvi risposta. E’ stato così rilevato che il movimento vibrante assicurato dalla pedana alla muscolatura porta a un innalzamento del metabolismo per via del lavoro svolto dal muscolo stesso.

Questo permette un aumento del dispendio calorico giornaliero cui consegue una migliore sintesi dei grassi e quindi agevola la perdita di adiposità sottocutanea.

La pedana vibrante può aiutare a ridurre gli inestetismi della cellulite?

Durante l’attività svolta sulla pedana vibrante si osserva una migliore distribuzione del sangue in circolazione grazie alla capillarizzazione che avviene verso tutti i tessuti, anche quelli meno soggetti al movimento. Questo aumentato flusso sanguigno, con il tempo, favorisce l’efficienza linfatica, assicura un aumento della temperatura cutanea e sottocutanea e quindi aiuta a ridurre l’infiammazione e il ristagno di liquidi.

In sostanza permette di andare a lavorare e migliorare quelle condizioni che sono generalmente il preludio alla cellulite. Un altro fattore cui si collega l’insorgenza della cellulite è rappresentato dallo squilibrio posturale, ed è qui che l’allenamento effettuato su una pedana vibrante troverà un ulteriore e assai interessante campo applicativo.

Sul lungo periodo è poi da segnalare che l’aumento della massa magra a scapito della massa grassa, ottenibile anche attraverso l’allenamento su pedana vibrante, contribuisce a migliorare l’aspetto della pelle, eliminando o riducendo l’effetto a buccia d’arancia tipico dell’inestetismo tanto sgradito alle donne.

Altri potenziali effetti correlati all’uso della pedana vibrante

Alcune fonti hanno, nel tempo, decantato ulteriori effetti conseguenti all’uso della pedana vibrante; tutti questi effetti che andremo ad illustrare però non sono sostenuti da un numero sufficiente di studi che possano davvero correlarli con certezza a tale tipo di attività.

Ci si riferisce all’aumento e mantenimento della densità ossea, che sarebbe un effetto importantissimo per coloro che soffrono di osteoporosi o nei soggetti a rischio, al potenziamento della produzione di collagene o ancora alla sensazione di leggerezza agli arti inferiori che si ritiene legata al miglioramento della circolazione sanguigna.

Le fonti che sostengono questi effetti benefici portano a testimonianza delle loro supposizioni una sensazione spesso avvertita a seguito dell’uso delle pedane vibranti; ci si riferisce alla sensazione di pruriti, localizzati solitamente nelle zone più a stretto contatto con la base della pedana, che si manifestano in seguito alla sollecitazione data dalla vibrazione. Secondo tali fonte questa sarebbe la testimonianza delle forti sollecitazioni che assicura questo tipo di attività.

Tirando le somme, cosa è da andare a preferire tra l’elettrostimolazione e la pedana vibrante?

La prima discriminante potrebbe essere la questione economica, ma a condizionare la scelta non è escluso interferisca anche lo spazio a disposizione tra le mura domestiche, per quanto entrambi gli strumenti possono risultare poco ingombranti. Al di là di queste considerazioni, la scelta dovrebbe essere principalmente basata sull’obiettivo che si vuole raggiungere o sulla necessità che spinge all’acquisto.

Se l’elettrostimolazione è adatta e dovrebbe quindi essere preferita nell’ottica di un percorso di riabilitazione, la pedana vibrante costituisce uno strumento maggiormente affidabile quando l’obiettivo è perdere peso o iniziare ad adottare uno stile di vita più attivo. Usando la pedana vibrante, infatti, ci si troverà per così dire “costretti” a faticare e sentire il lavoro sui muscoli mentre si compie un esercizio fisico semplice e adatto anche ai principianti.

Insomma, entrambi gli acquisti costituiscono un ottimo investimento per la salute dell’organismo; è però necessario scegliere in maniera oculata in relazione a quella che è la propria necessità.

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