Come funziona un elettrostimolatore muscolare

Gli elettrostimolatori muscolari sono uno strumento che, al giorno d’oggi, risulta trovare ampia applicazione in diversi ambiti della cura del corpo.

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Da quali elementi è composto un elettrostimolatore muscolare

Gli impulsi elettrici

Essi sono costituiti da un macchinario, il quale deve essere necessariamente collegato a una presa di corrente, che, grazie alla creazione di impulsi elettrici e all’uso di elettrodi, che devono essere applicati sulle varie parti del corpo su cui di desidera svolgere il trattamento, va a stimolare tutta una serie di effetti benefici a favore dell’apparato muscolare e del nostro organismo nel suo complesso.

Il generatore e gli elettrodi

Il sistema degli elettrostimolatori è composto sostanzialmente da due diverse parti: da un lato c’è il generatore, che è quello che produce la carica elettrica desiderata, e poi ci sono gli elettrodi, i quali devono essere posizionati sulla specifica parte del corpo che necessita del trattamento. Questi sono collegati al generatore grazie a delle coppie di fili, chiamate anche canali. Ogni cavo è infatti predisposto con una polarità, positiva o negativa, e il corrispettivo elettrodo va posizionato sulla pelle in corrispondenza dei distretti muscolari interessati.

Sono gli elettrodi, in particolare, a svolgere la funzione di conduttori della carica elettrica stessa, trasferendola dalla macchina ai muscoli interessati e permettendo quindi la corretta riuscita del trattamento.

L’importanza di un corretto posizinamento degli elettrodi

Il loro funzionamento ottimale, tuttavia, si ha solo nel caso in cui questi appoggino completamente alla pelle. Nel caso in cui, per qualsiasi motivo, questi si discostino dalla cute, c’è non solo il rischio che la procedura non venga portata a compimento, ma c’è anche il rischio di un non corretto funzionamento del macchinario, con possibili conseguenze avverse anche per lo stesso utilizzatore.

Alcuni elettrostimolatori, proprio per rispondere a questa eventualità, sono disposti di un meccanismo di blocco automatico che percepisce quando gli elettrodi non sono perfettamente a contatto con la pelle. Se questo mancato contatto venisse registrato per più di un minuto, il meccanismo si attiverebbe causando la immediata cessazione del trattamento e quindi l’interruzione della creazione e del trasferimento dalla macchina agli elettrodi degli impulsi elettrici.

Gli ambiti in cui gli elettrostimolatori possono essere utilizzati

Nella maggior parte dei casi, l’utilizzo degli elettrostimolatori muscolari può essere ricondotto a due diversi ambiti di intervento: dopo la loro creazione nel corso degli anni ’70, la loro prima applicazione si è avuta principalmente in ambito curativo/riabilitativo. Solo in tempi molto più recenti si è avuta invece una loro ulteriore espansione anche verso la sfera dello sviluppo muscolare a fini sportivi e per l’ottenimento di miglioramenti estetici e per il dimagrimento.

L’ambito medico e riabilitativo

Inizialmente, quindi, questi strumenti avevano principalmente l’obiettivo di favorire un recupero totale e più rapido della mobilità e del tono muscolare per tutti quei pazienti che, a causa di malattie o di infortuni che hanno necessitato di una lunga degenza, erano stati costretti ad un periodo anche prolungato di immobilità, più o meno estesa agli arti o al corpo intero.

Una condizione di questo tipo, infatti, non permette ai muscoli di rimanere tonici ma anzi li indebolisce molto facilmente, comportando anche difficoltà nello svolgere anche le azioni più basilari come stare in piedi o muovere qualche passo.
Tramite l’utilizzo degli elettrostimolatori muscolari, venivano appunto svolte delle stimolazioni al muscolo, le quali erano però da affiancare ad un percorso riabilitativo di tipo tradizionale. Questo con l’obiettivo di ottenere una più veloce ed efficace ripresa del malato e per evitare anche l’eccessiva atrofizzazione dei tessuti muscolari rimasti a lungo inattivi.

Grazie all’impulso elettrico creato dalla macchina, infatti, l’elettrostimolatore riesce a provocare nel muscolo una risposta di riflesso, come se il movimento venisse ordinato non dall’esterno ma dal nostro cervello per mezzo dell’apparato nervoso.
Viene infatti ad aversi una automatica contrazione del muscolo, con un successivo suo rilassamento, poi nuovamente una contrazione e così via.

Ovviamente una reazione di questo tipo riguarda solamente il singolo muscolo o le fasce di muscoli sul quale o sui quali sono stati precedentemente posizionati gli elettrodi. Questo permette quindi all’utilizzatore di scegliere in modo molto specifico su quale parte del corpo concentrare il trattamento.

Utilizzare questo tipo di impulsi per indurre il muscolo al movimento, seppur involontario, favorisce certamente una sua reazione sempre più rapida e la possibilità di un ritorno a una piena mobilità del distretto interessato nel più breve tempo possibile. Nel caso in cui, invece, l’immobilità sia ancora necessaria per motivi medici, l’utilizzo dell’elettrostimolazione permette, nel mentre, di mantenere il muscolo in modo che non perda tono e ulteriore mobilità.

Questo tipo di beneficio, come dicevamo, avviene proprio perché la macchina non fa altro che andare a imitare quasi fedelmente il preciso funzionamento del sistema nervoso, il quale comunica con i muscoli proprio attraverso l’invio di appositi impulsi elettrici. In questo modo, il muscolo viene sottoposto artificialmente a una continua serie di contrazioni e di rilassamenti, che fanno fin da subito aumentare il flusso sanguigno e permettono quindi al muscolo di ricostruirsi in modo adeguato e soprattutto molto più velocemente.

Al soggetto che svolge il trattamento, nel mentre che questo avviene, probabilmente la sensazione provata sarà quella di una sorta di formicolio della zona toccata dagli elettrodi. Per quanto riguarda invece la effettiva visibilità o meno della contrazione muscolare, questo dipende soprattutto dal protocollo utilizzato e in particolare dalla intensità degli impulsi elettrici scelta.

In campo medico, gli elettrostimolatori muscolari hanno fin dal principio trovato un ampio utilizzo anche per la risoluzione di problemi di tipo infiammatorio, oltre che per favorire un effettivo miglioramento della postura. Questo avviene in particolare grazie all’azione di dispiegamento dei muscoli della schiena, i quali possono risultare irrigiditi e contratti anche da molto tempo senza che nemmeno la persona interessata se ne sia mai resa conto.

Gli elettrostimolatori per il trattamento del dolore

Un altro importante utilizzo in ambito medico è inoltre quello relativo al trattamento del dolore, che ha dimostrato nel tempo risultati decisamente ottimali. Questo avviene in quanto, grazie alla stimolazione muscolare ottenuta per mezzo degli impulsi elettrici con l’intensità e la forza desiderate, si induce il corpo a iniziare a produrre in modo naturale delle beta-endorfine, le quali favoriscono proprio una azione lenitiva per l’organismo.

Il più recente utilizzo in ambito sportivo e per la cura del corpo

Tuttavia, solo dopo anni di utilizzo in campo medico si è notata la possibile applicazione di queste particolari tecnologie anche ad altri ambiti della cura del corpo, e in particolare grazie al diverso utilizzo di frequenze, intensità e durata di quegli stessi impulsi elettrici. I risultati ottenibili in questi ambiti sono risultati essere molto diversi tra di loro.

Questa scoperta ha aperto la strada all’implementazione degli elettrostimolatori muscolari anche e soprattutto nell’ambito dello sviluppo sportivo, con il fine di ottenere un decisivo miglioramento della composizione corporea, se non anche di riuscire ad aumentare le prestazioni fisiche, andando a coadiuvare la preparazione atletica ordinaria degli atleti, la quale deve necessariamente essere completata grazie a uno stile di vita sano e a una adeguata attività fisica mirata al raggiungimento degli obiettivi.

Si è quindi avuta, soprattutto negli ultimi decenni, una diffusione sempre maggiore dell’utilizzo di questi strumenti in ambiti molto diversi. Lo sviluppo di nuove varianti di elettrostimolatori muscolari ha proprio risposto a questa nuova richiesta ed esigenza del mercato.

Il mercato degli elettrostimolatori oggi: tante tipologie per tante esigenze diverse

I tipi di elettrostimolatori

Ad oggi, infatti, esistono diversissime tipologie, ciascuna con lo scopo di favorire determinati benefici piuttosto che altri: vi sono gli elettrostimolatori specificamente pensati per aumentare la tonicità muscolare dei diversi distretti, anche tramite massaggi che possono anche andare a eliminare eventuali contratture; alcuni strumenti si concentrano invece solo su delle parti specifiche del corpo, mentre altri sono studiati per poter avere un effetto a più ampio spettro su tutto l’organismo, qualunque sia il muscolo al quale il trattamento è applicato; determinati elettrostimolatori sono inoltre l’ideale per coadiuvare l’attività fisica giornaliera, la quale può quindi essere svolta tranquillamente tra le mura di casa, a volte anche con la possibilità di collegare l’elettrostimolatore ad una apposita applicazione per cellulare, la quale permette di monitorare tutti i dati in tempo reale, se non anche di avere accesso ad una serie di allenamenti personalizzati in base all’obiettivo del singolo soggetto.

Gli utilizzi che vengono fatti degli elettrostimolatori, ad oggi, sono quindi i più svariati: dallo sviluppo della massa muscolare al suo eventuale recupero, dallo scioglimento di contratture alla cura di vari inestetismi quali ad esempio la cellulite, che viene combattuta grazie all’effetto drenante di alcuni particolari massaggi; dal rassodamento e dalla tonificazione di alcuni punti specifici e più ostici all’ottenumento di una pelle più tonica e luminosa grazie all’eliminazione dei liquidi in eccesso presenti nel corpo.

I motivi di un successo così ampio

Tutta questa ampia diffusione è però stata possibile soprattutto grazie a uno studio e a una innovazione continui dei macchinari e dei trattamenti disponibili, che hanno caratterizzato sempre di più lo sviluppo di questi strumenti, per favorirne un ampio utilizzo da parte della clientela, soprattutto dopo che le eventuali controindicazioni, grazie anche alle moderne ricerche, sono state notevolmente diminuite e chiarificate tramite una serie di precise indicazioni circa i soggetti ai quali è decisamente sconsigliato l’utilizzo di questi strumenti.

Si è quindi passati da un loro utilizzo iniziale quasi esclusivamente ad appannaggio di medici o fisioterapisti, a una odierna accessibilità pressoché estesa a qualsiasi persona: oggi gli elettrostimolatori possono essere tranquillamente utilizzati anche a casa, soprattutto perché i rischi sono stati praticamente annullati e perché i prezzi risultano decisamente più accessibili a un più ampio pubblico di consumatori.

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